Dermatologia clinica

Specialista nell’ambito della dermatologia clinica a Cagliari

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Il dottor Patrizio Mulas, specialista in dermatologia clinica, riceve i suoi pazienti presso il suo studio situato a Cagliari, mettendosi a disposizione per il trattamento di patologie che colpiscono la pelle del viso e del corpo, in particolare l’acne e la cheratosi, le malattie sessualmente trasmissibili, la psoriasi e la micologia, proponendo soluzioni efficaci e soddisfacenti, in grado di prevenire e curare ogni disturbo riguardante l’ambito della dermatologia clinica. 

Cheratosi attiniche e seborroiche

Le cheratosi attiniche sono lesioni precancerose, considerate da molti studiosi dei Carcinomi in situ. Colpiscono soprattutto nelle aree cutanee fotoesposte, in particolare i fototipi chiari (biondi con occhi chiari, rossi con efelidi). 

Si presentano come piccole lesioni palpabili, rosse o biancastre, ruvide al tatto o cheratosiche in superficie, talora sino a formare un corno cutaneo. 

La cheratosi (o verruca) seborroica è una lesione cutanea benigna, esofitica, che può essere pigmentata. 

È caratterizzata da una proliferazione di cheratinociti con aspetti basaliodi, che possono presentare una pigmentazione anche marcata. 
Le opzioni terapeutiche sono diverse: la crioterapia, la laserterapia ed alcune terapie mediche topiche con cheratolitici; per le cheratosi attiniche anche le terapia fotodinamica, topici chemioterapici o immunomodulanti. 

La dermatoscopia

Lo specialista nell’ambito della dermatologia clinica, il dottor Patrizio Mulas, esegue inoltre un’attenta analisi delle lesioni pigmentate della pelle tramite la dermatoscopia. 

Questa è una metodica diagnostica non invasiva che permette di valutare la morfologia e la disposizione di addensamenti di pigmento melanico, anse capillari e vasi ectasici nell’ambito dell’epidermide, della giunzione e del derma superficiale, non apprezzabili alla semplice ispezione clinica. 

Le malattie sessualmente trasmissibili 

Le malattie sessualmente trasmesse (M.S.T.) rappresentano un gruppo eterogeneo di patologie a varia eziologia ma che sono accomunate dalla caratteristica di essere trasmissibili prevalentemente o frequentemente attraverso i rapporti sessuali. 

Queste malattie sono in costante aumento in tutto il mondo e anche nella nostra isola, interessando in particolar modo le classi più giovani.

Il riscontro di alcune importanti complicanze quali la malattia infiammatoria pelvica, la sterilità, l’aborto, l'evoluzione tumorale, la frequenza di uretriti, balaniti, vulvovaginiti, la diffusione della sifilide e la grande frequenza dell'infezione da papilloma virus (HPV), evidenziano la grande importanza che può e deve rivestire una corretta informazione ed una campagna di educazione sanitaria tesa alla prevenzione e/o alla diagnosi precoce di queste malattie e alle possibili complicanze alle quali possono portare. 
Tra i fattori che hanno portato all’incremento numerico e all’evoluzione epidemiologica di queste patologie vi sono soprattutto l’inizio precoce dei rapporti sessuali, lo scarso uso di protettivi locali, la promiscuità con facilità di rapporti occasionali e la scarsa educazione sessuale.

E’ chiaramente importante la prevenzione di queste patologie da Human papilloma virus (HPV), che rappresentano circa un terzo di tutte le patologie a trasmissione sessuale (e che hanno un’importante correlazione con alcune neoplasie), seguite dalle uretriti (soprattutto quelle non gonococciche).

In particolare l'infezione prodotta dagli HPV a carico del collo dell'utero, della vagina, della vulva e dell'ano è chiamata in causa quale fattore che interviene nella genesi dei tumori di queste regioni, soprattutto quando sono presenti alcuni particolare sieroti.

Il frequente riscontro di più patologie associate indica l’utilità di accertare anche l’eventuale positività alla ricerca degli anticorpi anti HIV lo studio della sierologia della sifilide e la ricerca della Clamydia tracomatis, del Tricomonas vaginalis e della Neissaria gonorreae.

La micologia

Le infezioni superficiali da miceti negli ultimi decenni hanno fatto registrare un costante incremento e variazioni epidemiologiche legate alla comparsa di nuovi ceppi patogeni. Ciò è in rapporto con numerosi fattori: la più facile mobilità della popolazione, le mutate abitudini sociali, la diffusione dei vari sport sui campi sportivi, in piscina o nelle palestre, la convivenza con animali da compagnia, quali i cani e i gatti, responsabili della maggior parte delle infezioni dermatofitiche nei bambini. 

Altri fattori predisponenti possono essere fisiologici (prima infanzia), patologici (endocrinopatie, diabete, obesità, malattie croniche defedanti, anemie, emopatie, immunodeficienze), iatrogeni (antibiotici, corticosteroidi, estroprogestinici orali, immunosoppressori, chemioterapici antitumorali), stagionali e climatici (umidità, calore).

L’esame clinico, con l'eventuale ausilio della luce di Wood e con il conforto dell'esame microscopico di materiale prelevato dalla lesione, consente di giungere ad una corretta diagnosi e di iniziare subito la terapia locale e/o sistemica. La diagnosi clinica delle micosi superficiali, confermata dall'esame microscopico diretto, può essere completata, se possibile, dall'esame colturale su terreno di Sabouraud e Sabouraud-PAS.
La terapia si basa su una vasta gamma di preparati antimicotici, topici e sistemici, altamente attivi e ben tollerati.

La psoriasi

La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle che colpisce nei paesi occidentali circa il 3% della popolazione generale ed è oggi considerata una malattia infiammatoria sistemica. Le lesioni cutanee rappresentano le manifestazioni più evidenti, in particolare il cuoio capelluto (inclusa la zona retroauricolare), la superficie estensoria di gomiti e ginocchi e la regione lombo-sacrale sono le zone più frequentemente colpite. 

La psoriasi può presentarsi a qualunque età, ma più frequentemente dai 10 ai 40 anni, e colpisce con una lieve maggiore frequenza il sesso femminile. La predisposizione genetica gioca sicuramente un ruolo chiave nella patogenesi della psoriasi. Importanti sono però anche alcuni fattori di tipo ambientale e psicoemotivi, per esempio lo stress, l’impiego di alcuni farmaci (es: il litio), infezioni ed abuso di alcool e nicotina che possono rappresentare dei fattori scatenanti. La psoriasi può interessare la cute, le artciolazioni, le unghie: spesso coesistono lesioni nelle tre sedi.

Dal 6 al 42% dei pazienti conpsoriasi presentano anche un interessamento articolare. Nell’artrite psoriasica spesso, in circa il 75% dei casi, il coinvolgimento articolare è successivo alle lesioni cutanee, più frequentemente interessa le articolazioni periferiche. Il 20% dei pazienti con artrite psoriasica, sviluppa un artrite deformante con severo impatto sulla qualità della vita. L’interessamento ungueale nella malattia psoriasica è frequente, più di quello che si è portati asd immaginare. 
Piccole depressioni cupoliformi, ispessimenti e alterazioni del colore della lamina accompagnano spesso lesioni cutanee psoriasiche e talora rappresentano un utile indizio diagnostico nel caso in cui le lesioni cutanee non siano univoche, inoltre spesso tali lesioni si accompagnano a dolore (51,8% dei casi) e a limitazioni delle attività quotidiane (nel 58,9% dei casi).

La psoriasi colpisce tutte le popolazioni in misura variabile e non ben definita. In Italia si registra una prevalenza del 3% circa, dato da cui è possibile dedurre che in Italia ci sono almeno 500.000 pazienti con psoriasi conclamata, un numero che si presume comunque sottostimato con conseguente valutazione più aderente alla realtà di 800.000 -1.200.000 pazienti con manifestazioni psoriasiche in atto. Ciò significa che attualmente nel nostro paese sono presenti circa 1.700.000 persone potenzialmente affette da psoriasi.

I quadri della malattia psoriasica vengono suddivisi in lieve (60%), moderata (25%) e grave (15%), sulla base di alcuni parametri predefiniti. 
La sindrome metabolica. I soggetti psoriatici possono manifestare una sindrome metabolica, manifestando un aumento del colesterolo, della depressione, dei trigliceridi e un alterato equilibrio di citochine, andando incontro all’obesità. Tutto questo quadro determina un rischio cardiovascolare.
La terapia può essere praticata con vari medicamenti topici e, nelle forme moderate-gravi, anche con farmaci sistemici e/o la fototerapia.

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